Inizia l'iter per il documento varato da Balduzzi, che se approvato aggiungerà 115 tra malattie rare e croniche tra le patologie coperte dal SSN
Il 2012 che ci siamo appena lasciati alle spalle si è concluso con un importante aggiornamento sul fronte della salute, che interessa tutti i cittadini. Il 30 dicembre scorso è stato infatti approvato dal Ministro Balduzzi l'aggiornamento dei Lea - Livelli essenziali di assistenza - con il testo licenziato, come promesso, entro l'anno. Ora la bozza dovrà comunque passare attraverso l'esame della Conferenza Stato Regioni, sui cui tempi non ci sono dati certi.
AGGIORNAMENTO ATTESO DA ANNI - Pur osservando che l'approvazione definitiva deve ancora arrivare, si tratta di un importante traguardo, se considerato che i Lea attualmente in vigore sono ancora quelli del 2001. Da anni infatti il loro aggiornamento è rimandato, dopo il tentativo fatto dall'allora Ministro Livia Turco che nel 2008 non riuscì a far andare in porto la riforma per problemi di copertura economica.
COSA SONO I LEA - Ricordiamo che i Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Si tratta, appunto, di livelli "essenziali" garantiti a tutti, che possono essere arricchiti da ulteriori prestazioni che singole Regioni possono offrire grazie a proprie risorse.
I Lea disciplinano tre macro aree di assistenza sanitaria:
- l'assistenza collettiva in ambiente di vita e lavoro (nella quale rientrano tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli - vedi tutela dagli effetti dell'inquinamento, dai rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, sanità veterinaria, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, medicina legale
- l'assistenza distrettuale, ovvero le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio, dalla medicina di base all'assistenza farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambulatoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dai servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi ai servizi territoriali consultoriali (consultori familiari, SERT, servizi per la salute mentale, servizi di riabilitazione per i disabili, ecc.), alle strutture semiresidenziali e residenziali (residenze per gli anziani e i disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche)
- l'assistenza ospedaliera, in pronto soccorso, in ricovero ordinario, in day hospital e day surgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione, e così via.
110 NUOVE MALATTIE RARE - Tra le novità di maggior rilievo con l'aggiornamento dei LEA, l'inserimento di 110 nuove malattie rare, che in questo modo ottengono il rimborso delle cure e dei trattamenti, a carico del Sistema sanitario nazionale. Non è al momento dato sapere di che patologie si tratti, a parte il fatto che si tratta di patologie rare finora escluse dai Lea. Tra queste, anche la Sindrome da Talidomide.
MALATTIE CRONICHE - Seconda novità di rilievo, 5 nuove patologie croniche per la cui cura scatta la copertura dei costi. Si tratta di Broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) al II stadio (moderato), III stadio (grave), e IV stadio (molto grave), comunemente conosciute come enfisema polmonare e bronchite cronica; Osteomieliti croniche, cioè malattie croniche infiammatorie delle ossa; Patologie renali croniche (con valori di creatinina clearance stabilmente inferiori a 85 ml/min); Rene Policistico Autosomico Dominante; Sarcoidosi al II, III e IV stadio, cioè malattie che interessano più tessuti e organi con formazioni di granulomi e che comportano problemi polmonari, cutanei e oculari.
A queste si aggiungono la Ludopatia (dipendenza da gioco d'azzardo) e la gratuità del trattamento dell'epidurale nel caso di gravidanza.
GUERRA A ESAMI INUTILI - Nell'ottica di ottimizzare le risorse, il provvedimento firmato da Balduzzi prevede anche una stretta sugli esami specialistici. Come si legge nel comunicato stampa, le Regioni dovranno attuare un sistema di verifica per controllare l'appropriatezza degli esami specialistici ambulatoriali prescritti dai medici. In sostanza, si verificheranno almeno il 5% delle ricette effettuate dai medici, con obbligo per questi ultimi di indicare nella ricetta il quesito o sospetto diagnostico che motiva la prescrizione, pena la inutilizzabilità della ricetta stessa.
( Da Disabili.com del 08/01/2013)
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