L'osservatorio con la sua pubblicazione vuole ringraziare Tiziana per aver trattato la questione con il giusto tono.
TIZIANA MATTIA - EDITORIALE OTTOBRE 2012
Prima
di raccontare la brutta storia che leggerete più avanti, una premessa.
Dedicata agli attori. Se cercate sul web, intorno a queste figure
trovate di tutto. Dagli aforismi alle biografe, dalle interviste agli
aggiornamenti sull'ultima interpretazione. C'è da perdersi, come accade
spesso "navigando". Trovate interpreti eccellenti e "cani", creativi e
noiosi. Senza dimenticare le abbondanti dosi di gossip. Ma del ruolo
sociale che gli attori devono assumere, quando salgono sul palcoscenico a
teatro, e di quanto possano diventare maestri, interpretando storie
scritte da altri, raramente ne leggete. La storiaccia che racconto è
accaduta un anno fa, ma il tempo non ha annullato la gravità
dell'accaduto. Così ve la riassumo, come me l'hanno riferita, pochi
giorni fa, alcuni testimoni. Vede protagonista un attore e una ragazzina
con grave handicap psico-motorio. Si sono ritrovati, un giorno, l'uno a
vestire panni pirandelliani, l'altra seduta, felice, sulla poltrona del
Comunale di Teramo. Per una delle tante rappresentazioni mattutine, che
compagnie di giro propongono (a pagamento, naturalmente) alle scuole,
per interrompere la routine di classe. Ebbene, si sa come vanno queste
cose. I ragazzi affollano il teatro, partecipano più o meno attentamente
alla vicenda, applaudono, quasi sempre calorosamente. Ma quella
mattina, dopo che la ragazzina aveva faticosamente raggiunto la
poltrona, sostenuta dai suoi assistenti, contenta d'essere, per una
volta, insieme a tanti coetanei in fermento, e la vicenda si andava
sviluppando sulla scena, il protagonista (regista tuttofare) a un certo
punto dello spettacolo si bloccò, e puntando il dito verso la platea,
esclamò: "Gli accompagnatori portino via quell'alunna". E subito dopo,
con pausa "pirandelliana", aggiunse: "Disturba". Colpevole, la ragazzina
con grave handicap psico-motorio, di applaudire fuori tempo. A modo
suo. Riuscì, quel giorno, l'attore-regista tuttofare proveniente dal
civilissimo nord Italia, a gelare il Comunale di Teramo, ma non a
impedire che "quell'alunna" fosse accompagnata via. E' passato un anno,
ma mi dicono che la compagnia di prosa proporrà, anche quest'anno il suo
Pirandello alle scuole teramane. Non possiamo certo impedire agli
studenti e ai loro insegnanti di assistere allo spettacolo (a
pagamento). Ma ci piacerebbe tanto che, una volta seduti al Comunale,
ripensassero a quella ragazzina, e ai suoi applausi fuori tempo.
Scriveva Diderot: "L'attore ha una responsabilità civile, quello che
afferma sopra un palco gode di una forma di autorevolezza e di esempio,
come fosse dietro una cattedra o su di un altare e questa responsabilità
deve essere compresa". L'attore, appunto, non i guitti senz'anima.
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